27.10.11

Il giorno perfetto

Capita. Anche nelle migliori famiglie.

Basta lasciare i bimbi a scuola, entrambi sorridenti che fanno ciao ciao con la manina, deviare verso il centro invece di tornare a casa a mettere a posto il disastro lasciato dietro di sè, darsi appuntamento con il proprio fidanzato e traviarlo...proprio come si faceva coi compagni di scuola quando si tagliava al Liceo, perchè io si, ero una di quelli.
Quindi fare smodato uso della carta di credito e azzardare anche una scappata in via Montenapoleone e via della Spiga, invece che i soliti Petit Bateau, Zara ed H&M.
Poi, appesantiti da pacchetti di ogni colore e misura, decidere di concedersi un pranzo da Armani/Nobu. Perchè oggi è così e basta. Oggi si esagera.
Tornare a casa, andare a prendere i piccoli, lavarli, coccolarli, ascoltarli, preparargli cena e mettergli il pigiama, baciarli dappertutto e salutarli mentre vanno a dormire con qualcun'altro, questa volta.
Andare all'Anteo a vedere un signor maestro Sean Penn in This must be the place.
Finire il tutto davanti ad un morellino di Scansano e un piatto di farfalle gamberi, zucchine e zafferano della meravigliosa trattoria l'Incoronata, tenendo per mano l'uomo della propria vita.

Inoltre tutto questo senza il minimo accenno di senso di colpa.

25.10.11

Incubi

La nostra Bertz tra una settimana rientra nel turbinio del mondo lavorativo milanese. Dopo un anno di poppate, pannolini, scuole materne, corsi di musica e acquaticità, pomeriggi al parco, disquisizioni su tate, governanti e chi più ne ha più ne metta, rientra titubante e incerta nello studio dove una volta si sentiva a casa, stava bene, lavorava, produceva e si divertiva. Anche.

La nostra Bertz da lunedì mattina è in preda all'ansia. Le tremano le mani, guarda i suoi figli come se li vedesse per l'ultima volta, inizia frasi senza concluderle mai, abbraccia il suo amato fidanzato chiedendogli coccole e dimostrazioni di bene.

La nostra Bertz questa notte ha avuto un incubo.
Tornava a lavoro chiedendo al responsabile IT un nuovo computer, cosa che le spetta tra l'altro, e quello la guardava trullo trullo: 'K, ora faccio la richiesta e prima o poi arriverà'
'Cosa mi date? Un Mac o un HP?'
'Un Mac o un HP?? Noo, per te c'è il Solomamma. Abbiamo già deciso'
'Il Solomamma? Mi pigli in giro? Sei fuori di testa?'
'No. E' un computer che va benissimo, tranquilla'
'Senti amico, io dai clienti col Solomamma non ci vado, questo è bene che tu lo sappia. Dopo un anno di maternità vuoi che vada alle riunioni a farmi prendere in giro? Tu sei pazzo'
La nostra Bertz alla fine del sogno aveva la meglio. Riusciva a strappare la promessa di ricevere in dotazione un computer NON Solomamma.

La nostra Bertz questa mattina ha portato i bambini a scuola, ha preso il coraggio a due mani, si è recata in studio, ha firmato per trasformare il suo contratto in part time orizzontale al 70%, ha salutato, abbracciato, stretto mani, preso caffè e ipotecato il futuro.
E prima di tornare a casa ha sottolineato a chi di dovere che arriverà Mercoledì prossimo con il computer vecchio. Forse quello funziona ancora benissimo!

24.10.11

1

Il mattino l'ha trovata abbandonata al sonno, nel lettone di mamma e papà..con indosso un pigiama di ciniglia giallo e tra le dita un ciuccio viola, proprio come lei.
Si è svegliata in silenzio e ha guardato stupita l'andirivieni intorno a sè.
Si è fatta mettere malvolentieri un abitino in lana color prugna, per poi reinterpretarlo con macchie e stroppicci.
Ha tentato di aggredire le tavole imbandite, chiedendosi che sapore avesse tutto quel cibo. E' riuscita ad afferrare un muffin alle mele e noci, ricetta segreta proveniente da Medellin, e ha tentato ripetutamente di mangiare le rose rosse lasciate indugiare sulle scale alla portata sua.

Ha compiuto un anno tra le braccia di una mamma commossa (nonchè incredibilmente stanca, tra l'altro), di fianco ad un fratello trepidante - che approfittava indegnamente della situazione accaparrandosi regali, dolci e amici -, sotto gli occhi da triglia di un babbo quasi definitivamente innamorato.

A festeggiarla sono venuti tutti. Quasi.
La nonna a cento all'ora, che dopo aver preparato la torta di nocciole, la ciambella all'uva e la mousse di cioccolata e lamponi, si è divertita a chiacchierare con tutti. Ma proprio tutti.
Il ninno, marito della nonna, che non è un nonno geneticamente, ma è il più nonno dell'intera famiglia allargata, diciamocelo.
L'amica della mamma. La migliore, l'unica, l'insostituibile. Che come piace lei ai bambini, nessuno mai.
I cugini di Torino che ridono a crepapelle. Qualunque sia l'argomento, ovunque, comunque, sempre.
Gli amici di Milano, mezzi liguri e mezzi colombiani con le bimbe pazze che con Tommaso diventano esplosive.
L'ex compagna di liceo della mamma con marito e prole...che non si sa bene perchè sia ancora lì visto che la mamma al liceo aveva tirato fuori il peggio. Ma l'amicizia sa andare oltre. Per fortuna.
L'assistente di papà con la moglie silenziosa dagli occhi buoni e le bimbe furbette, alte, belle..nordiche nell'aspetto anche se di Novara..che a guardarle non ci si stanca mai.
L'art director svedese con la sua nuova bella, soli soletti, senza figli..che i figli ci sono, ma un week-end si e uno no.
L'amica eroica di famiglia, che dopo il primo e il secondo adesso fa il terzo figlio. Tutto così vicino che non ci si crede nemmeno se è vero.
Infine i ritardatari, gli ultimi che hanno goduto non tanto perchè i primi siano stati onesti..ma più che altro perchè noi si esagera sempre con le cose da mangiare e ben venga, visto che ci sono avanzi per una settimana.

Mancava lo zio Mah-si, esiliato in Australia per un improrogabile impegno di lavoro, che ha mandato gli auguri con due giorni di ritardo adducendo la scusa di avere un fuso orario ormai tutto suo. Ma noi lo aspettiamo al varco, è una promessa.
Mancava la coinquilina dell'Università, l'amica dei tempi migliori, la compagna di viaggio...quella che non si prende mai la gastroenterite se non proprio il giorno sbagliato e allora nulla. Non si può.
Mancava il miglior amico di Tommaso con il suo seguito, ma il di lui babbo deve discutere la tesi della seconda laurea e sta studiando, è in ansia e ogni minuto in più e fondamentale. Dio come me lo ricordo bene.
Mancava tutta la parte fiorentina della famiglia, ma sarà per il fine settimana a venire. Per fortuna, ma anche purtroppo.

La sera, infine, l'ha trovata completamente distrutta con indosso il suo pigiama di ciniglia giallo..e nelle orecchie ancora le voci, le canzoni e i rumori..forse felice, anche se non aveva ancora la più pallida idea di cosa diavolo fosse successo.

18.10.11

Primi amori

Viola si è innamorata qualche settimana fa. Il fortunato è un orsetto bianco di pelouche che bazzicava da tempo la camera dei bimbi. Lei lo ha visto, come sempre capita lo ha scelto e da quel momento è cosa sua. La mini-famiglia lo ha soprannominato 'il fidanzato' e a maggior ragione viene strapazzato, sbaciucchiato, mordicchiato, lanciato a destra e a manca e infine stretto tra le braccia tutta notte.

Tommaso non poteva essere da meno.
'Io e Valentina oggi ci siamo fidanzati'
'Scusa, come hai detto?'
'Io e Valentina siamo fidanzati'
'Sei fidanzato? Con Valentina? Quella che picchia tutti?'
'Ma no, non picchia più'
'Ah, bene. E quindi dicevi?'
'Niente, ci diamo i bacini e poi ci sposiamo'
'I bacini?! Vi sposate? Tutte ste novità in un giorno solo...sta a vedere che ti sposi tu prima di noi..oh mi signur!'
'..'
'E il tuo amico Niccolò, anche lui si è fidanzato?'
'Si si, anche lui'
'E con chi?'
'Sempre con me, no?!'

Tra i pompieri e Anish Kapoor

Tutto secondo i piani.
Lo scorso Sabato la nostra piccola famiglia di cialtroni importati milaneis se n'è appunto rimasta a Milano, evitando l'ormai immancabile fuga del week-end.
'La mamma si deve riposare un po'' diceva il babbo
'Uffa, io volevo..volevo..volevo..andare via'
'Ma faremo grandi cose, abbiamo un sacco di idee..ci divertiremo'
'Andremo al parco?'
'Certo..ma non solo. Domenica i bambini possono entrare nella caserma dei pompieri e salire sugli automezzi, spegnere il fuoco, fare il corso di addestramento'
'Bellooo..e poi?'
'E poi facciamo la pizza. Mi aiuti?'
'Sì tanto io so già fare la pizza! E poi?'
'Poi dormiamo tutti insieme al pomeriggio'
'Nooo, a me non mi piace dormire. Cos'altro facciamo?'
'Ah, la mamma e il babbo vogliono vedere da tempo la mostra di Anish Kapoor alla Fabbrica del vapore. Quindi ci andremo'
'E cos'è Anish Kapoor?'
'E' un signore indiano e anche un po' inglese che fa lo scultore e fa delle cose fichissime'
'Fichissimeeee'
Incredibilmente siamo riusciti a fare tutto.

Abbiamo dormito entrambi i pomeriggi uniti gambe, mani, braccia nel buio più pesto della camera da letto dei grandi. C'era chi russava, chi tirava calci, chi sognava e chi non si svegliava più. Per la mamma è stato il momento più alto, senza ombra di dubbio.
Abbiamo fatto la pizza. Prima abbiamo impastato a 4 mani, poi lasciato riposare, infine farcito a più non posso. Per Viola - che aveva fregato tutti il giorno prima all'asilo facendosi dare un bis di pizza in un momento di distrazione..lei che il pomodoro l'aveva solo visto passare di sfuggita e non era mai riuscita ad avvicinarlo! - ecco, si per lei è stato il massimo. La famiglia al gran completo aveva decretato..che 'tanto ormai l'ha mangiato' e quindi si è rimpinzata urlando a gran voce dalla felicità, cercando di coinvolgere tutti in questa fantastica esperienza.
Abbiamo visto anche la partita. O meglio il babbo l'ha vista e gli altri si sono più o meno lamentati e hanno infine deciso che 'tanto la Fiorentina non vince mai, ed è molto meglio vincere che perdere'. E infatti questo sarebbe dovuto essere il momento clou per il capofamiglia...ma chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Infine, siamo andati alla caserma dei pompieri...Tommaso ha dato prova di grande abilità e coraggio, salvando una Minù di plastica degli Aristogatti finita su una scala, spegnendo un fuoco di contenute dimensioni ed estraendo un cane di pelouche da una casetta andata in fumo. Ha quindi ricevuto l'attestato di vigile del fuoco di Milano e si è fatto comprare la maglietta d'ordinanza per sentirsi parte integrante del gruppo. Poi a un passo c'era il Dirty Corner di Anish Kapoor. Una installazione pazzesca: un tunnel alto 3 metri e lungo 57 completamente buio che vuole rappresentare l'utero materno e far rivivere, per quanto possibile, la sensazione della nascita. Bellissimo e imprevedibile. Senso di straniamento e di fastidio, ma anche di scoperta.

'Cosa ti è piaciuto di più di questa giornata Toms?'
'Tutto. E' stato bellissimo'
'Sono contenta che ti sia divertito! Sei felice di essere stato nella caserma dei pompieri?'
'Si, mamma dai pompieri è stato carino ma il mio preferito è stato Anish Kapoor'
Ecco. Per la mamma, inutile nasconderlo, è stato come toccare il cielo con un dito.

13.10.11

Quando si stava peggio

'Ma lei come si sente, mi spieghi..'
'Non lo so. So che ho male'
'Dove?'
'Allo stomaco. Alla schiena. Alla testa. Dappertutto'
'Mmmh. E questo male da quanto ce l'ha?
'Una settimana. Una settimana esatta'
'Capisco e mi dica, appetito ne ha?'
'Si, abbastanza..ma io non ho molto tempo'
'Non ha molto tempo. E dormire dorme bene?'
'Si, abbastanza. Quando posso insomma'
'Quando può. Beve alcool?'
'No, un bicchiere di vino ogni tanto. Mi piacerebbe eh. Ma ormai'
'Ma ormai. Fuma?'
'No, certo che no. Ho fumato però. Anni fa.'
'Ha fumato però non fuma'
'Dottore, nulla di grave vero?'
'Mi spiace, non posso dire niente senza una gastroscopia'

GASTROSCOPIA, dico. L'esame più invasivo che abbia mai fatto. Che l'amniocentesi a confronto era come farsi una dormita sul divano con la tv accesa e uno che ti massaggia i piedi.
Che quando ho capito bene mi sono pentita amaramente di esserci andata, dal dottore.
Che non ho toccato cibo per un giorno intero, mi sentivo a pezzi e intanto herpes, dolori e infiammazioni varie si impossessavano di me. E poi mi hanno infilato un serpente giù dalla bocca fino allo stomaco dicendomi solo 'lei morda questo aggeggio e non molli mai'.

Gastroscopia, dico. Che ora mi tocca un mese di cure e una vita meno attiva e un po' di riposo e diventare la migliore amica di tutto quanto sia SLOW.

Tutta colpa di Giulia, gliel'ho detto. Che mi ha fatta rilassare di colpo. E forse era meglio quando si stava peggio.

6.10.11

Walk on the wild side

Lo sapevo.
Tu sei lì che aspetti trepidante perchè sai che sta per succedere da un momento all'altro. Incoraggi, supporti, accompagni, esprimi conforto quando proprio non va e ti perdi in gridolini di gioia e applausi quando invece ti sembra un successo.
Poi proprio mentre sei al computer e devi terminare un paio di cose, alzi gli occhi ed ecco, quasi per caso la scorgi mentre concentratissima e teneramente incerta fa i suoi primi cinque passi. Tutto da sola. Senza fratelli che tentino di farle perdere l'equilibrio, mamme o papà pronti a sostenerla, senza l'intera mini-famiglia schierata a godersi il trionfo.
No, lei se li fa per conto suo. In perfetto silenzio. In grande stile, come sempre.
Non solo, si piega anche sulle sue gambine grassocce e raccoglie un gioco da terra, lo guarda e poi lo getta via, sorridendo.
Inutile dire che la mamma, come sempre si piega dentro a se stessa liquefacendosi nel suo brodo di amore, di gioia, di speranza. Emozionata, commossa, felice..ormai conscia che siano queste piccole cose a fare la differenza nel mondo.

5.10.11

Y te amo tambien

'Mamma, mammina dammi la manina che voglio stare al calduccio'
'Si amore, ma ora dormi che sei tanto stanco'
'Mi mancherai mamma'
'Quando ti mancherò?'
'Quando non ci sarai più e sarai al cimitero insieme al babbo. Mi mancherete tutti e due. Tantissimo'
'Oh Madonna Santa!'
'Ti voglio tanto bene. Sei la mamma migliore del mondo'

A volte è difficile trovare le parole.
Che certe paure dei tuoi figli ti riportano alle tue e provi a spiegare qualcosa balbettando.
E speri di aver parlato con convinzione e di aver infuso sicurezza e ti meravigli.
Ma anche no.

4.10.11

E ora?

Giulia zucchero e cannella è arrivata.
Si muove lenta e spiega soave.

Tommaso se la mangerebbe dalla gioia.
'Può addormentarmi lei?'
'Posso andare a scuola con lei?'
'C'è lei?'
'Dov'è lei?'
E' uno che ha la cotta facile. Speriamo diventi vero amore.

Viola sorride, nonostante il primo grande raffreddore, l'inserimento al nido e il richiamo del vaccino.
Le fa ciao con la manina e continua comunque a stare dietro a me.

Io cerco la mia nuova identità.
Di mamma che può contare su qualcuno.
Che può di nuovo praticare uno sport, uscire a cena, andare dall'estetista, prendersi mezz'ora per fare la spesa sì, ma in santa pace.
Sto muovendo i miei primi passi verso una realtà per ora sconosciuta.
Ammetto che una parte di me resta morbosamente aggrappata a quello che è stato fino ad oggi.

Ma come dicono in frog, change is good, damn it!