Incubi
La nostra Bertz tra una settimana rientra nel turbinio del mondo lavorativo milanese. Dopo un anno di poppate, pannolini, scuole materne, corsi di musica e acquaticità, pomeriggi al parco, disquisizioni su tate, governanti e chi più ne ha più ne metta, rientra titubante e incerta nello studio dove una volta si sentiva a casa, stava bene, lavorava, produceva e si divertiva. Anche.
La nostra Bertz da lunedì mattina è in preda all'ansia. Le tremano le mani, guarda i suoi figli come se li vedesse per l'ultima volta, inizia frasi senza concluderle mai, abbraccia il suo amato fidanzato chiedendogli coccole e dimostrazioni di bene.
La nostra Bertz questa notte ha avuto un incubo.
Tornava a lavoro chiedendo al responsabile IT un nuovo computer, cosa che le spetta tra l'altro, e quello la guardava trullo trullo: 'K, ora faccio la richiesta e prima o poi arriverà'
'Cosa mi date? Un Mac o un HP?'
'Un Mac o un HP?? Noo, per te c'è il Solomamma. Abbiamo già deciso'
'Il Solomamma? Mi pigli in giro? Sei fuori di testa?'
'No. E' un computer che va benissimo, tranquilla'
'Senti amico, io dai clienti col Solomamma non ci vado, questo è bene che tu lo sappia. Dopo un anno di maternità vuoi che vada alle riunioni a farmi prendere in giro? Tu sei pazzo'
La nostra Bertz alla fine del sogno aveva la meglio. Riusciva a strappare la promessa di ricevere in dotazione un computer NON Solomamma.
La nostra Bertz questa mattina ha portato i bambini a scuola, ha preso il coraggio a due mani, si è recata in studio, ha firmato per trasformare il suo contratto in part time orizzontale al 70%, ha salutato, abbracciato, stretto mani, preso caffè e ipotecato il futuro.
E prima di tornare a casa ha sottolineato a chi di dovere che arriverà Mercoledì prossimo con il computer vecchio. Forse quello funziona ancora benissimo!
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