25.11.11

Step out from your comfort zone

Ecco quello che sto cercando di fare. Uscire dalla mia comfort zone.

Mia figlia non solo ha portato allegria e freschezza, ma anche una buona dose di coraggio.

Ecco cosa faro’:

- mi mettero’ nelle scarpe di un altro

- pensero’ al contrario

- faro’ un buon piano d’azione

- esplorero’ nuovi ambieni

- saro’ come un bambino

- ci provero’ e poi ci provero’ di nuovo



16.11.11

Ottavo comandamento

Non mentire.
Agli altri. Ma neanche a se stessi, aggiungo.

Perchè la storia ha avuto inizio qualche tempo fa. Quando avevo il pancione, ero stanca, stressata, indubitabilmente presa da un lavoro faticoso ed estenuante con clienti pignoli e impreparati. Un bambino che mi aspettava trepidante ogni sera e l'immancabile sensazione di non fare mai abbastanza.
'Non so se tornerò. Ora me ne vado in maternità e poi si vedrà. Sono stufa. Si sono stufa, ve lo dico chiaro e tondo'

I mesi successivi hanno portato gioia e fatica, allegria e stanchezza, gelosia e amore sfrenato, adattamento e condivisione. A volte a fasi alterne. Altre tutto insieme.
Ho cercato di essere all'altezza delle situazioni che via via si presentavano. Ho ordinato manuali di Brazhelton, letto inserti di psicologia, ascoltato il cuore, approfondito il metodo Montessori, ho fatto tesoro dei consigli di gente più esperta di me, non mi sono risparmiata. Ho fatto la mamma a tempo pieno..supportata da tutto quello che mi sembrava potesse avere un senso. E ho completamente rimosso. Il lavoro, i colleghi, i clienti, i progetti.

E' passato un anno. Ed è arrivato il momento di tornare in studio. L'ho fatto da indecisa per verificare se ci fosse ancora spazio per me.
Ho rimesso il mio computer sulla scrivania. Mi sono procurata tisane e the verde. Ho preso i primi caffè con i colleghi e con alcuni vecchi amici. Ho ricominciato da dove ero rimasta e mi è sembrato di essermi assentata poco più di una settimana. Tutto era come lo avevo lasciato, più o meno.

Infine con immenso stupore ho sorpreso una me stessa felice, orgogliosa, definitivamente soddisfatta di esser parte di un gruppo di gente che sa lavorare duro, amando profondamente quello che fa.

Ho nicchiato per giorni. Ma so che non è giusto. E credo sia doveroso ammettere almeno con me stessa che era questo quello che volevo. Si, tornare in frog.


15.11.11

'Allora dopo 2 settimane di rientro, cosa pensi?'
'Senti, ci sarebbero delle proposte di Business Development da fare uscire entro stasera'
'Dove si mangia oggi?'
'Io domani sono a Parigi e Giovedi a Vienna. Per la presentazione chiedi a Giorgio'
'Bisogna parlare con il nostro angelo custode e dirle che abbiamo bisogno di qualcos'altro'
'Mamma, ma io voglio imparare lo spagnolo come la mia amica Sofia'
'Giulia ha vinto una borsa di studio, amore e presto andrà via'
'Auguri nonna, buon compleanno!'
'Viola è caduta'
'Qualcuno ha visto i miei ticket per il pranzo?'
'Ma oggi non vi sembra che ci sia un'aria pesante? Sono tutti così seri'

In meno di dieci giorni lo scenario è completamente cambiato.
La nostra Bertz si è spostata a ritmo sostenuto dal nido confortevole e tiepido allo studio di creativi rampanti. Si porta appresso due fardelli bellissimi, pesantissimi, noiosissimi e divertentissimi, di cui uno con un occhio pesto e un dente scheggiato. Cerca di incastrare la spesa all'ora della piscina. Ha già perso l'aupair per strada, senza nemmeno essere troppo dispiaciuta. Cerca una nuova persona e per fortuna l'ha trovata, nella rubrica telefonica di qualche anno fa. Una ragazza meravigliosa che aveva portato con sè il sorriso e la dolcezza dell'Asia.

'Signora Francescaaa, ma lei è cambiata'
'Si lo so, non me lo dire. Sono invecchiata?'
'No, dimagrita, stanca, più seria, prima rideva sempre'
'Lo so. Hai ragione. E' che sono sempre di corsa Sharmeela'
'Si signora, capisco'

Ecco. Adesso lo so. Devo solo ritrovare il tempo per ridere.
Ah però..fosse facile.

8.11.11

Perchè la vita è difficile.
Il mattino è impossibile.
La giornata scorre in fretta.
Gli impegni sono innumerevoli.
Le responsabilità si moltiplicano.
Preparare la cena ogni benedetta sera è un incubo.
I bambini hanno voglia di mamma.
La mamma ha voglia di bambini.
Quando tutti dormono bisogna anche rilassarsi un po'.

Ecco perchè non scrivo più sul blog.
Ma un giorno tornerò.