31.5.11

Oggi sono milanese

Come la cotoletta, il risotto, il Duomo, la Pinacoteca, le sciurette di Brera, Giò Ponti. Come il dialetto, il Teatro alla Scala, il Bar Jamaica, l'Orto Botanico. Come il più bauscia dei bauscia, l'intercalare Uè, come l'accento. Come Giorgio Gaber, come i miei figli e come il sindaco Giuliano Pisapia.

E sono felice.

30.5.11

Più due

Non sono tanti ma io ci ho provato e il tentativo è riuscito.
Ho adottato due indecisi e so che hanno votato. Dalla parte che più piace a me.

La prima è una cara amica colombiana ormai residente a Milano da anni che ha avuto la leggerezza di dirmi, appena terminata la precedente votazione, che non ne sapeva abbastanza per prendere una decisione...l'ho martellata di SMS, ho aizzato il mio fidanzato a vessare il povero di lei marito che non l'aveva aiutata a raccogliere informazioni sufficienti. L'ho tartassata e stamattina mi ha mandato due righe 'Questa volta ho votato, amica!'

Il secondo, ammetto non dipende proprio da me, ma ho provato a metterci del mio. E devo dire che si tratta di un voto inaspettato. Mio collega, bresciano, borghesuccio, golfista, di destra da tutta la vita. Oggi la piacevole conferma che ha voluto dare una possibilità a questa sinistra moderata, dai. Anche se penso che non cambierà una cippa, ha detto.

Ma non è vero. Cambierà. Perchè questa volta è diverso. Non è la sinistra, non è la moderazione, non è nemmeno solo Milano...è un nuovo inizio per la politica, di qualunque schieramento essa sia perchè la gente è finalmente tornata a scendere in piazza..per un concerto o per una biciclettata, per sfanculare Red Ronnie o spaventare Gigi D'Alessio, per seppellire Berlusconi e la sua ghenga con una risata, per qualunque ragione l'abbia fatto..ha fatto bene.

E ora mi appunto una gerbera arancione sull'abitino grigetto. Vado a prendere Tommaso e insieme a Viola e Sarah attraverso il Parco per andare in piazza Duomo, che devo comprare alcune cose per i ragazzetti.

Ma tanto voi lo sapete che non ci vado solo per quello.

27.5.11

O bianco o nero

Ecco. Si, questo è il mio difetto principale, penso. Oltre a quello di essere una gran rompipalle, a detta di tanti. Quindi ci credo.

Per me non esistono le sfumature di grigio. O mi piaci o mi stai sull'anima. O una è figa o è un cesso. O organizzi una cena con amici come Dio comanda o non la fai. O ti innamori di brutto e costruisci un mondo insieme o stai single, niente robette insipide. Io, per dirla tutta, Berlusconi ho iniziato a non sopportarlo nel 94 al mio primo anno di Università quando se ne scese in campo con quel motivetto assurdo..cioè per dire, non sono una che non ha le idee chiare..o che si ricrede facilmente insomma.

Questo però non significa che abbia sempre ragione, certo.

Per esempio. Viola ha sette mesi e per sette mesi è stata con me. Mamma appunto. Per cui non si scherza più. Non parliamo poi di Tommaso, che di anni ne ha 3 e passa. E, si ovvio, c'è la scuola materna, però per il resto del tempo...
Dicevo, alla fine esagero. Alla fine mi ci butto troppo. Che non è neanche giusto. Per me, chiaro. Ma neanche per loro e questo forse è ancora più chiaro.

Perciò ieri sera ho dato forfait. Mi sono decisa e ho fatto a me stessa un bel regalo di non compleanno. Mi sono truccata, tirata, taccata. Ho lasciato due simpatiche ragazze a destreggiarsi con i giovani virgulti e mi sono concessa un semplice aperitivo con amici, improvvisato..un vero last minute. E poi una cena a due con il mio fidanzato. Finalmente. Da soli.

Non ho mai telefonato a casa. Non ho inviato messaggi. Ho bevuto vino bianco. Ho chiacchierato amabilmente. Ho riso. Ho scherzato con la mente sgombra. Non ho parlato di figli, materne, asili, compagni, maestre. Mi sono divertita. Sono stata bene. Così bene, ma così bene che mi dovrei arrabbiare del mio essere radicale. Del mio non saper delegare.

E tornata a casa ho deciso. Si replica ogni Giovedi.
Ah, che bene!

p.s. stasera niente concertone in Piazza Duomo, causa maltempo. Ma ho visto quasi tutto in streaming e che emozione! Alle 10 mi è arrivato un messaggio da mio fratello 'Domani ho la broncopolmonite, però Milano ce la riprendiamo!'. Andiamo ragazzi, andiamo!

26.5.11

Elementare Watson

Per la famiglia stroppicciata ogni pretesto di festa è buono per darsi da fare.

Io e Tommaso, con il preziosissimo aiuto della piccola signorina Viola, abbiamo pensato a tutto: al regalo bellissimo e in linea con il vento che sta cambiando, candele, musica di sottofondo, cena indiana da consumare rigorosamente seduti sul tappeto, intorno ad un tavolino basso e, udite, udite, SENZA REGOLE (niente posate, bavagli e si è chiuso un occhio pure sulle dita nel naso...), canzone d'auguri cantata con entusiasmo e applausi, piccole foto di ordinanza e ovviamente torta con candelina.

Antefatto.
'Mamma, perchè oggi è la festa del babbo?'
'Perchè il babbo è nato tanti anni fa ma proprio oggi, il 25 Maggio e quindi è il suo compleanno. Perciò stasera gli diamo il regalo e mangiamo la torta'
'Io mangio tutta la torta. Io voglio (sto cercando di trasformarlo in vorrei ma è un lavoro duro) la torta di Spiderman'
'Come la torta di Spiderman? Oggi è il compleanno del babbo non il tuo. La torta di Spiderman te la faremo a Gennaio quando compirai 4 anni'
.....
'Allora mamma per il babbo dobbiamo trovare una torta della partita!'

23.5.11

Passione

E' difficile trovare la passione quando si conduce una vita semplice, minima.
Concentrata sulle cose più piccole e al contempo più importanti di una vita intera.
Un pasto minuscolo, preparato con amore, il sorriso storto davanti alla presa in giro di un nanetto pieno di energie, il bagno tra papere e balene, un capriccio impossibile da contenere e il pozzo infinito della pazienza, che si pensava non facesse nemmeno parte del proprio mondo...e invece.

Amore, dolcezza, sentimento, affetto sono all'ordine del giorno.
Coccole, baci, anche qualche urlo si, abbracci, carezze sui capelli, manine strette accolte in mani più grandi sono i gesti quotidiani.

C'è poco spazio per la passione. Per il trasporto. Per le grandi energie. Per le prese di posizione. Per quella forza interiore che ho sempre sentito dentro e che descrivere non so.
E poi. Capita di ritrovare tutto quasi per caso. Grazie ad un libro banale, a quattro chiacchiere spese al parco con una giovane ventenne alle prese con la vita, grazie alla politica onesta, grazie al desiderio di qualcosa di nuovo, grazie a una canzone rock, e a una canzone dolce come quella di Abbey Lincoln che sentii un giorno per strada a Union Square e che non mi ha lasciata più.

Capita di risentirsi vivi e giovani e forti. Di aver voglia di prendere un maglione e uscire, di andare a spasso col naso rivolto all'insù, tenendosi per mano, e correre per prendere un tram e scendere e camminare e parlare e raccontarsi tutto. E poi tacere. Per ascoltare.

Ed è bellissimo. Così. Quando meno te lo aspetti.

16.5.11

Una leggera brezzolina

Non so se il vento stia davvero cambiando.
Ma per la prima volta sento una leggera brezzolina, un'arietta fresca che sa di nuovo.
E il fruscio porta con sè parole come cultura, ambiente, rispetto, istituzioni.
E seduta nel mio salone mi sorprendo a sorridere.
Non per la sinistra ma per la mia città.

10.5.11

Questo è un post che meriterebbe una grande riflessione prima di essere scritto. Ci vorrebbe del tempo, ecco. E io il tempo, quando ce l'ho, lo dedico a cose che ritengo troppo importanti per essere delegate (anche se sto iniziando a cambiare, vi dirò..).

Pertanto accontentiamoci. Io e voi, i miei due lettori affezionati a cui voglio bene dal profondo del cuore.

Quello che butto giù di getto, senza troppe riflessioni indi è che..bhè col tempo, con i giorni, con il fatto che qui sono nati i miei due bimbi e qui sta crescendo la mia piccola famiglia di pazzi sgangherati, io a Milano inizio a volere davvero bene.
Inzio a capirla. Dopo anni in cui il mio pensiero volgeva sempre e solo al di là dell'Oceano..a New York, che resta sempre my home, sweet home (anche perchè fa sentire a casa chiunque secondo me), inizio a sentire che qui ho messo una piccola radice..
esile ancora, per carità..ma che sta scendendo in profondità ogni giorno di più. E giuro, sono io la prima a stupirmene.

La mia via è diventata casa. Il mio quartiere mi fa sentire sicura e le recenti amicizie con Massi e Katia i gelatai, con la Marta di Orangorilla, l'ormai usuale buongiorno al mattino con gente che abita nella stessa strada e di cui non so nulla..pensavo esistessero solo nelle città di provincia come quella da cui provengo. Invece no. Io qui mi sto facendo i vicini, i conoscenti e soprattutto gli amici. Vado al Parco e passo il tempo a chiacchierare con tutte le mamme che conosco e sono davvero tante. Mi fido del mio macellaio e adoro la colazione davanti all'Arco della Pace.

Sto diventando milanese e per la prima volta quando lo dico non associo a questa parola ballerine dorate e borsa Louis Vuitton. Bensì mi vengono in mente BikeMI, l'Anteo Spazio Cinema, Orticultura, Brera, la Triennale..si certo anche le scarpine Porselli e i negozi di Miu Miu...ma pure l'asilo di Tommaso pieno di gente, di accenti internazionali e di rumore, il delivery di PARCO Sushi, l'Esselunga che mi consegna a casa, le bimbe tedesche che vivono al piano di sotto, la mia aupair che mi racconta di quante amiche provenienti da tutto il mondo si sta facendo ogni giorno, il corso di italiano che il comune ha organizzato a 85Euro ogni tre mesi a cui l'ho iscritta e che sembra funzionare...

Milano, Milano sta diventando casa mia.
E io, se mi conoscete bene e se non mi conoscete bene ve lo dico, a casa mia ci tengo davvero tanto.
Per questo credo fermamente, profondamente, assolutamente, incommensurabilmente, totalmente, ..ente cazzo che sia arrivato il momento di liberarsi completamente, finalmente, definitivamente, ..ente e ripeto il cazzo, cazzo...di Letizia. Come si fa chiamare lei. Vota Letizia, trovo dappertutto.

No, siamo seri dai. Questa non ha fatto una beata mazza per tutto il mandato, intendiamoci. A lei di Milano, dei cittadini, dei bambini, dell'Expo, della cultura, del riciclo, dello smaltimento rifiuti, dei giovani, delle imprese, del mercato del lavoro non gliene frega nulla. Che va benissimo, ma non se vuoi fare il sindaco.

Oggi mi è arrivata a casa la letterina di Giuliano Pisapia. Due pagine sintetiche, pulite, semplici e ad effetto (almeno su di me..ma ammetto che Pisapia ha il mio voto in tasca dalla notte dei tempi, per cui poteva anche risparmiare su foglio e busta). Certo, niente in confronto al librone/portfolio della Moratti che ho intravisto a casa di amici e che, in quanto indirizzato a me, non ho neanche scartato e ho automaticamente infilato nella raccolta della carta. (Povero albero, immagino sperassi di essere destinato ad una fine ben più nobile giacchè ti stavano tagliando..mi scuso con te che non ne puoi nulla.)

Per favore, dicevo, ragioniamo ragazzi. Qui ne va del nostro futuro. A me di destra e sinistra in questo momento non me ne frega nulla. Ma dei miei figli, del mio lavoro, della mia città si.
Se Milano cambia è un segno per l'Italia. Milano è la prima piazza. E' la piazza.
Bisogna crederci e provarci. Porca zozza.