Parliamone.
Mettiamoci davanti a un caffe’, io e te.
Tu, che mi hai aperto una porta quasi sette anni fa, con un sorriso e un paio di calzoni corti.
Tu, che mi hai chiesto cosa mi piacesse fare e hai ascoltato a lungo, in silenzio.
Tu, che sei stato il mio mentore per anni e che mi hai ispirata con la tua intelligenza ingegnosa e arguta.
Tu, che sei sempre stato corretto e al di sopra delle parti, anche quando in realta’ non era vero..ma ci provavi ugualmente.
Tu, che quando ti ho raccontato che ero incinta hai risposto ‘Sono due mesi che lo so e stanotte ho sognato che finalmente me l’avresti detto’ e poi hai offerto il gelato a tutti.
Tu, che se mi parli riapri cassetti e porte che devono restare chiuse perche’ se no mi metto a piangere.
Io, che a quel primo incontro avevo stirato i capelli, e messo una maglietta rosa pallido e mi ero detta ‘Saro’ come sono perche’ questa e’ la cosa che so fare meglio’ e non riuscivo a smettere di sorridere.
Io, che ho pensato ‘Questo e’ un tipo strano ma c’e’ qualcosa in fondo ai suoi occhi che mi piace e di me mi fido piu’ che di ogni altro’
Io, che ho imparato a leggere i tuoi silenzi e interpretare i tuoi sguardi.
Io, che parlo sempre per riempire i tuoi spazi.
Io, che pensavo di non tornare perche’ non sapevo se ci saresti stato ancora tu.
Mettiamoci davanti a un caffe’, io e te.
Perche’ voglio sentirlo dalla tua voce.
Che e’ questo, quello che abbiamo costruito e ci meritiamo.
Che il rispetto, la correttezza, il merito non sono piu’ importanti.
Che tutto e’ valido e non ci sono regole.
Che non te ne frega piu’ niente e quindi devo fregarmene anch’io.
Che io sono sicura non sia cosi’.
Perche’ so ancora leggere i pensieri e mi basta uno sguardo o un gesto.
E li ho visti. Lo sguardo e il gesto.
E ho bisogno di te.
Di nuovo.
1 Comments:
Intenso...
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