12.6.12

Inadeguata


Una serie di circostanze.
Un Sabato fuori porta con amici.
Un messaggio improvviso.
Una proposta inaspettata da un’amica euforica ‘Dai, Buba! Andiamo!’
Un fidanzato amorevole e possibilista ‘Hai bisogno di fare qualcosa per te..su, su!’
Un momento di leggerezza.

Ed e’ cosi’, che senza accorgersene, la nostra Bertz ha organizzato di andare a vedere il concerto di Madonna a San Siro, senza ‘marito’, senza figli, con la sua amica colombiana che continua a mandarle messaggi entusiasta.
E mentre organizza mentalmente le cene della settimana, gli incastri spesa e corso di nuoto, i meeting dai clienti e le riunioni di fine d’anno a scuola e asilo, cerca di inserire da qualche parte un momento di svago..un taxi, un’ipotesi di abbigliamento comodo, un ripasso di canzoni da material girl, una previsione di temperatura..

E non riesce a smettere di sentirsi assolutamente inadeguata.

6.6.12

La dolcezza delle piccole cose.

La possibilita' di aprirsi all'improvviso e vomitare tutto, senza ritegno.
Il sapore dell'amicizia.
La sensazione di essere a casa.
La vertigine della spontaneita'.
Il desiderio di non pensare.
La gioia di sentirsi sollevati.
La leggerezza del dopo.

Per tutto questo, ancora ti ringrazio.

1.6.12

Parliamone.


Mettiamoci davanti a un caffe’, io e te.
Tu, che mi hai aperto una porta quasi sette anni fa, con un sorriso e un paio di calzoni corti.
Tu, che mi hai chiesto cosa mi piacesse fare e hai ascoltato a lungo, in silenzio.
Tu, che sei stato il mio mentore per anni e che mi hai ispirata con la tua intelligenza ingegnosa e arguta.
Tu, che sei sempre stato corretto e al di sopra delle parti, anche quando in realta’ non era vero..ma ci provavi ugualmente.
Tu, che quando ti ho raccontato che ero incinta hai risposto ‘Sono due mesi che lo so e stanotte ho sognato che finalmente me l’avresti detto’ e poi hai offerto il gelato a tutti.
Tu, che se mi parli riapri cassetti e porte che devono restare chiuse perche’ se no mi metto a piangere.

Io, che a quel primo incontro avevo stirato i capelli, e messo una maglietta rosa pallido e mi ero detta ‘Saro’ come sono perche’ questa e’ la cosa che so fare meglio’ e non riuscivo a smettere di sorridere.
Io, che ho pensato ‘Questo e’ un tipo strano ma c’e’ qualcosa in fondo ai suoi occhi che mi piace e di me mi fido piu’ che di ogni altro’
Io, che ho imparato a leggere i tuoi silenzi e interpretare i tuoi sguardi.
Io, che parlo sempre per riempire i tuoi spazi.
Io, che pensavo di non tornare perche’ non sapevo se ci saresti stato ancora tu.

Mettiamoci davanti a un caffe’, io e te.
Perche’ voglio sentirlo dalla tua voce.
Che e’ questo, quello che abbiamo costruito e ci meritiamo.
Che il rispetto, la correttezza, il merito non sono piu’ importanti.
Che tutto e’ valido e non ci sono regole.
Che non te ne frega piu’ niente e quindi devo fregarmene anch’io.

Che io sono sicura non sia cosi’.
Perche’ so ancora leggere i pensieri e mi basta uno sguardo o un gesto.
E li ho visti. Lo sguardo e il gesto.
E ho bisogno di te.
Di nuovo.