Quando si stava peggio
'Ma lei come si sente, mi spieghi..'
'Non lo so. So che ho male'
'Dove?'
'Allo stomaco. Alla schiena. Alla testa. Dappertutto'
'Mmmh. E questo male da quanto ce l'ha?
'Una settimana. Una settimana esatta'
'Capisco e mi dica, appetito ne ha?'
'Si, abbastanza..ma io non ho molto tempo'
'Non ha molto tempo. E dormire dorme bene?'
'Si, abbastanza. Quando posso insomma'
'Quando può. Beve alcool?'
'No, un bicchiere di vino ogni tanto. Mi piacerebbe eh. Ma ormai'
'Ma ormai. Fuma?'
'No, certo che no. Ho fumato però. Anni fa.'
'Ha fumato però non fuma'
'Dottore, nulla di grave vero?'
'Mi spiace, non posso dire niente senza una gastroscopia'
GASTROSCOPIA, dico. L'esame più invasivo che abbia mai fatto. Che l'amniocentesi a confronto era come farsi una dormita sul divano con la tv accesa e uno che ti massaggia i piedi.
Che quando ho capito bene mi sono pentita amaramente di esserci andata, dal dottore.
Che non ho toccato cibo per un giorno intero, mi sentivo a pezzi e intanto herpes, dolori e infiammazioni varie si impossessavano di me. E poi mi hanno infilato un serpente giù dalla bocca fino allo stomaco dicendomi solo 'lei morda questo aggeggio e non molli mai'.
Gastroscopia, dico. Che ora mi tocca un mese di cure e una vita meno attiva e un po' di riposo e diventare la migliore amica di tutto quanto sia SLOW.
Tutta colpa di Giulia, gliel'ho detto. Che mi ha fatta rilassare di colpo. E forse era meglio quando si stava peggio.
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