24.5.07

La Casta, di Rizzo e Stella



E' uscito. Ne stanno parlando tutti. Sta scalando le classifiche dei libri piu' venduti.

Non ho ancora versato l'obolo, ma lo faro' stasera passando dalla Feltrinelli di Stazione Garibaldi. So che non mi fara' emotivamente bene leggere questo libro, ma ho voglia di indignarmi per davvero questa volta. Nessuna posizione di parte, in questo caso. Soltanto un sano e profondo desiderio di dire basta: a una classe politica incompetente che ci vomita addosso quotidianamente da anni e anni la sua grave mancanza di buon senso e umilta'.

Ecco uno stralcio, per indurre i miei amici a incazzarsi con me:
“Aerei di stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare sua eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. Rimborsi elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più “virtuose” moltiplicati per 13 volte in 20 anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a 12 volte più alte di quelle del presidente della repubblica tedesca. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249.000. candidati “trombati” e consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con auto blu. La denuncia di come una certa politica, o la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l’intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti spassosi nel reportage di due grandi giornalisti. Un dossier impressionante ricchissimo di notizie inedite e ustionanti. Che dovrebbe spinger la classe dirigente a dire: basta!”.
A questo punto, i due autori si chiedono: “Che futuro ha un Paese dove la fame di poltrone ha spinto ad inventare le comunità montane a livello del mare? Dove il Quirinale spende il quadruplo di Buckingham Palace? Dove una “lasagnetta al ragù bianco e scamorza” dello chef del Senato costa la metà di una pastasciutta di una mensa degli spazzini? Dove ci sono partiti nati dalla mutazione genetica di una bottega di cuoio e ombrelli? Dove conviene fiscalmente regalare soldi a una forza politica piuttosto che ai bambini lebbrosi? Che futuro ha un Paese così?"


Firmato: Una cittadina qualunque, che lavora seriamente 10 ore al giorno, paga le tasse e non si avvale di fottuti immeritati privilegi. Praticamente una persona onesta.

Felicita' e'..

Avere amici sparsi per il mondo..che vedi raramente..
e sapere che finalmente stasera li puoi riabbracciare.

15.5.07

Ah, la France

Piove sulle viole e sull'alloro e il fiume scorre lento.
Un altro alberghetto in un paesino di poche anime.
Un'altra volta a guardare dalla finestra.
Questa volta non da sola, pero'.

13.5.07

Pensieri di mare

Me ne sto qui seduta davanti agli scogli e faccio progetti per il futuro.
E' ufficiale. La mia vita sta cambiando.

Si alternano euforia e attacchi di panico.

11.5.07

Arcobaleno

E' tutto un po' come il sole dopo la pioggia.

9.5.07

Tradizioni di famiglia

Ieri sera ho fatto i ravioli.
Mi sembra una cosa degna di nota.

L'ultima volta che sono stata in quel di Udine a trovare Amilcarone, ho espressamente chiesto appuntamento a nonna Tonina per una lezione di cucina tradizionale.

Nonna Tonina e' la mamma di mio papa'.
Nata nel lontano 1919 a Forli’. Cresciuta, troppo in fretta a Santa Sofia. Invecchiata nel tempo un po’ ovunque per stare dietro ad un marito idealista e comunista che l’ha trascinata prima a Torino per scappare dai bombardamenti, riportata a Santa Sofia ai tempi della pensione e infine condotta a Udine dove, ancora insieme, trascorrono giornate infinite a guardarsi in cagnesco. Il loro modo di volersi bene da 70 anni a questa parte e solo a scriverlo, fa spavento.

Nonna Tonina e’ scampata a una prima guerra, cercando di farsi viva al momento giusto. E’ sopravvissuta ad una seconda, quando ormai era chiaro che non c’e’ un momento giusto per nascere. Donna di spirito profondamente romagnolo, ha concepito una bambina in giovanissima eta’, un paio di anni prima che mio nonno si decidesse a infilarle la fede nuziale. Ha sopportato senza fare una piega i molteplici tradimenti del marito. Ha messo al mondo un secondo figlio, riponendo in lui tutte le sue ambizioni di donna di provincia e amandolo di quell’amore morboso di cui e’ capace una mamma italiana. Sortendo degli effetti particolari, devo dire, sul carattere di colui che si da’ il caso sia il mi’ babbo. Ha messo al bando la nuora, in quanto donna intenta a portarle via il figlio. Si e’ rispecchiata nel percorso di carriera del suo adorato, prendendosi le sue piccole rivincite sulle vicine di casa e la gente del paese, malcelando il grasso piacere del riscatto sociale.

Nonna Tonina ha fatto tutto questo in una vita. E per una vita dalla tenera eta’ di 7 anni, ha fatto anche la pasta.
Ecco perche’ le ho chiesto di trovare un paio d’ore tra le sue attivita’ quotidiane: per condividere con me i segreti del suo sapere.
Conoscevo a memoria i gesti, avendola vista tirare la sfoglia in bilico sul tavolo sin dalla mia infanzia. Mi mancava la conoscenza delle dosi e mi mancava il suo sguardo vigile a dirmi dove sbagliavo. Ha avuto pazienza. E’ stata piu’ amorevole di quanto pensassi e mi ha spiegato i trucchi di un’arte di famiglia. La sera stessa ha messo in pentola le tagliatelle da me preparate, annunciando con complicita' al momento di portarle a tavola “Ecco le pappardelle fatte dalla mimina”. Lasciandomi prendere le mie soddisfazioni.

Ieri sera ho azzardato i ravioli alla ricotta e spinaci. Sembra che la tradizione sia stata tramandata correttamente. Bubs e' il piu' felice di tutti.

8.5.07

Stasera guido io

Il buon umore arriva dalla finestra. Cosi’ come anche il sole e la polvere che si posa dappertutto.
Sui fogli sparsi sulla mia scrivania, sulla pinzatrice, sui biglietti da visita, sugli origami che mi ha regalato Motoki tempo fa.

Volevo bagnare le piante dell’ufficio ma ho perso l’innaffiatoio.

Sono emozionata. E’ maggio. Arriva il tempo delle gonne corte e delle infradito.
Degli occhialoni da sole e delle insalate.
Non sto nella pelle. Mi sento strana. Felice senza esserlo. Concentrata pur pensando ad altro. Guardinga e arresa al tempo stesso.

Ho scoperto che non mi importa nulla dei grandi nomi dell’economia. Ne’ dei progetti, dei budget e delle scadenze.
Mi interessa il mio cane. Amo curare le piante della mia terrazza. Voglio dormire sempre di fianco al mio uomo. Desidero cucinare per gli altri e ascoltare buona musica, sorseggiando un po’ di vino bianco mentre viene sera. Voglio ridere di gusto e condividere.

Qualcun’altro sta guidando la mia macchina. E’ ora di dirgli che scenda. Chiunque esso sia.
Comunque si chiami. Sistema. Uomo. Educazione. Thomas, Gino o Pino.
Non e’ il nome a fare la differenza…e’ che e’ ora di iniziare a godersi il tragitto.
E non piu’ guardando tutto dal sedile posteriore.

2.5.07

LOS RO(manti)QUES















Ecco dove ho spostato i miei confini questa volta.
E dove ho zappato, concimato, bagnato, disciplinato, potato l’alberello del mio spirito.
Rendendolo piu’ forte e pronto per l'estate che verra'.