Infine sono arrivata incolume (e pasciuta) a questo giorno, che per molti e' un Lunedi qualunque di una settimana qualunque. Ma non per me.
Intendiamoci, non sono ancora giunta al fatidico istante in cui si traccia il confine tra il 'prima' e il 'dopo', ma credo di essere a buon punto.
Oggi si chiude un capitolo e se ne apre un altro.
E' tutto nell'aria da questa mattina presto. Quando mi sono svegliata e invece di saltare giu' dal letto con la solita irruenza, mi sono accoccolata tra le braccia di Bu, gli ho messo il mio faccino appuntito nell'incavo dell'ascella e sono stata li' ad ascoltare i rumori di una citta' ormai in pieno fermento. Siamo scesi insieme e abbiamo fatto colazione con fette biscottate, marmellata di pesche vaniglia e cioccolato, the alla menta e frutta fresca. Mi sono addirittura truccata: una lieve base di fondotinta che non mettevo da anni, un po' di phard sugli zigomi e una spolverata di ombretto grigio scuro sugli occhi, lucidalabbra trasparente e una volta infilati gli stivali (che, viste le dimensioni della mia pancia, e' la vera impresa del mattino) mi sono diretta alla Stazione del treno. Oggi niente auto, oggi si va parzialmente a piedi.
A Monza ho fatto tappa da MISTER C. Praticamente un'istituzione per la gente di queste parti. Una pasticceria meravigliosa che sforna brioche e croissant degni dei palati francesi, torte di marron glace, cioccolato, panna e nocciole da urlo, panettoni farciti e ricoperti che mediamente non amo ma che in questo posto diventano irrinunciabili. Ho acquistato un vassoio di dolci da portare in studio e alle 10:45 del mattino, in tutta calma, ho varcato la soglia dell'ascensore sfoggiando un sorrisone sereno. Abbiamo preso il caffe', mangiato in compagnia, ciacerato del piu' e del meno prima di metterci tutti, o quasi, al lavoro.
Ho fatto un gran pacchettone di tutta la mia musica, per portarmela a casa. Ho letto il Corriere della Sera on line. L'Oroscopo dell'Internazionale. La Repubblica. Dato un'occhiata al Sartorialist. Trovato due nuovi blog assolutamente degni di nota. Ho pulito il desktop e a breve preparero' il mio piccolo scatolone, in cui finiranno penne, graffette, piantine, origami, cartoline e fotografie. Tra un paio d'ore andro' verso casa consapevole che domani e' un altro giorno ed ha ufficialmente inizio la mia piccola nuova avventura.
Niente stampante, fotocopiatrice, scanner, fax.
Niente biglietti da visita, folder, SAP, proiettori, caffe' Lavazza in cialde, mensa e vassoio.
Niente sospiri della domenica sera, cattivo umore del lunedi mattina, allegria gioiosa del venerdi pomeriggio.
Niente stress inutile per paure inutili e obiettivi ancor piu' inutili.
Niente frasi di circostanza con colleghi improbabili, niente riunioni noiose, niente colloqui di assunzione.
Niente. No.
Si apriranno il varco pannolini, coliche, notti insonni, regurgiti. Lo so, non sto andando in vacanza. Ma dopo 6 lunghi anni di lavoro ininterrotto, seppur in tre posti diversi, mi piace l'idea di interrompere questo ritmo che mi ha fagocitata e fatta sua, imponendosi su ogni mia giornata, su ogni desiderio e progetto, rendendomi schiava non pensante perennemente insoddisfatta.
Il mio paese ha tanti difetti. Ha una marea di cose che non mi piacciono e che non sopporto.
La mediocrita' e l'assenza totale del concetto di meritocrazia.
Il calcio onnipresente e le donnetette&culo.
Berlusconi, Bossi, Borghezio e Calderoli.
Amici e la De Filippi in generale, Vuoiesseremilionario/miliardario/riccoinqualchemodo.
L'incapacita' di pensare al futuro senza paura.
Le polemiche sterili, i media patetici, il provincialismo.
Il cattivo gusto, chechecchesenedica, regna sovrano in parecchi angoli.
L'ignoranza e l'assolutismo.
Un lungo elenco, che interrompo per non cadere nell'oblio della lamentela...anzi, sono gia' andata sin troppo oltre, chiedo venia e cerco di recuperare.
Ci sono tante cose che salvo, che metterei di corsa sull'Arca di Noe'...per il terrore di lasciarle indietro.
L'olio extra vergine d'oliva delle colline toscane. Il vino rosso del mio Piemonte. I nostri ingredienti e i nostri cuochi (che, nota bene, io adoro il cibo giappo, thai, indiano o indonesiano, il tarama greco, l'asado argentino, le eggs benedict dei brunch americani, le spezie creole e i frutti sudamericani) ma datemi una mozzarella di bufala campana, un barattolino di pesto alla genovese, un piatto di tortelli di zucca dell'Emilia Romagna, un cannolo preparato ad Erice e io vi amero' per il resto della mia vita.
L'approccio diretto della gente che se dice 'qualcosa' vuole dire proprio 'qualcosa' e non 'qualcos'altro'.
Le colline del Chianti, i vicoli di Venezia, il colore delle Dolomiti, il mare di Sicilia e Sardegna, i macellai della Puglia, gli omini e le donnine davanti alla porta, le nonne di paese vestite di nero, gli accenti di posti che non ricordo piu'.
Roma.
Blob.
Il profumo di pizza.
E poi questo. Il lusso. Un anno per la nascita di un bambino. La possibilita' di scegliere: sto a casa, mi dedico a lui perche' se lo merita. Perche' ha bisogno di me e delle mie attenzioni, perche' e' solo, piccolo e indifeso e non ne capisce niente di cosa sta succedendo e di cosa succedera' e gli servono un abbraccio caldo, uno sguardo rassicurante, un dito da tenere stretto e l'odore di mamma per sentirsi tranquillo.
Che si' certo, i budget e i progetti e i consuntivi sono tanta roba..non lo metto in dubbio. Ma tanta roba sterile, che puzza di carte vecchie, di capitalismo e dell'odore stantio dei soldi. Mentre per quanto non lo beva da anni e non l'abbia mai digerito, credo sia arrivata l'ora di lasciarsi avvolgere dall'odore di latte.