Italian life
Quando ero incinta e mi muovevo grossa e grassa nella mia quotidianita', riflettevo a volte in silenzio, altre a gran voce, su quello che avrei voluto dare ai miei figli.
Una vita serena.
Due genitori che si vogliono bene. Capaci di rispettare tempi e spazi, propri e degli altri.
L'amore incondizionato.
La comprensione, di tutto. Anche dell'incomprensibile.
Regole. Per insegnare il rispetto, per dare limiti, per aiutare a capire.
Feste di compleanno pazzesche. Con musica, torte, amici, casino.
La casa piena di gente. Grandi e piccoli, avanti e indietro, per favorire la contaminazione.
Viaggi. Per imparare che il mondo e' bellissimo, diversissimo e non bisogna averne paura.
Musica. Classica, rock, jazz. Da ascoltare, da ballare, da degustare.
Mostre. Arte e fotografia.
Un rapporto solido con la natura. Un'infanzia anche un po' Tom Sawyer, con le mani sporche di fango, il sapore salato del sudore sulle labbra, i capelli umidi dopo una corsa, le gote come mele rosse.
Una casa sicura, calda, accogliente. Dove poter sempre tornare.
Biscotti fatti in casa. Pizza appena uscita dal forno. La cioccolata calda d'inverno.
Amici del cuore. Con cui crescere e confrontarsi anche a distanza di anni.
Un buon esempio. Umano, con pregi e difetti, ma da poter seguire.
Sognavo ad occhi aperti. Pensavo di sapere esattamente come muovermi e dove arrivare.
Ieri sera, seduta sul divano sotto una coperta di lana, guardavo un film che mi ricordava me stessa qualche tempo fa. Che improvvisamente mi riportava a tutto questo a distanza di anni.
Dopo mesi e mesi di ritmi serrati, di corse, responsabilita', stanchezza, gioia, ansia, anni di ritardi, di liste di cose da fare, di serate in famiglia, di notti insonni, di visite dal pediatra, innumerevoli e infinite gite in farmacia, corsi di nuoto, lezioni di musica, arrabbiature, voci stridule, voci severe, abbracci notturni, baci sulla fronte, maestre d'asilo, invasioni di gormiti, bambole di pezza, ghiaccio e cerotti.
Dopo 4 anni da mamma, vissuti sulla pelle come un tatuaggio invisibile ma indelebile, che mi hanno cambiato per sempre la vita, ecco..mi chiedevo se sono stata coerente coi miei pensieri, se sto dando ai miei figli la vita che immaginavo per loro.
Oggi mi fermo. Finalmente.
E cerco una risposta e mi impegno ad essere una persona migliore.
Perche' ho una ragione davvero buona per farlo. La piu' importante, fra tutte.
Una vita serena.
Due genitori che si vogliono bene. Capaci di rispettare tempi e spazi, propri e degli altri.
L'amore incondizionato.
La comprensione, di tutto. Anche dell'incomprensibile.
Regole. Per insegnare il rispetto, per dare limiti, per aiutare a capire.
Feste di compleanno pazzesche. Con musica, torte, amici, casino.
La casa piena di gente. Grandi e piccoli, avanti e indietro, per favorire la contaminazione.
Viaggi. Per imparare che il mondo e' bellissimo, diversissimo e non bisogna averne paura.
Musica. Classica, rock, jazz. Da ascoltare, da ballare, da degustare.
Mostre. Arte e fotografia.
Un rapporto solido con la natura. Un'infanzia anche un po' Tom Sawyer, con le mani sporche di fango, il sapore salato del sudore sulle labbra, i capelli umidi dopo una corsa, le gote come mele rosse.
Una casa sicura, calda, accogliente. Dove poter sempre tornare.
Biscotti fatti in casa. Pizza appena uscita dal forno. La cioccolata calda d'inverno.
Amici del cuore. Con cui crescere e confrontarsi anche a distanza di anni.
Un buon esempio. Umano, con pregi e difetti, ma da poter seguire.
Sognavo ad occhi aperti. Pensavo di sapere esattamente come muovermi e dove arrivare.
Ieri sera, seduta sul divano sotto una coperta di lana, guardavo un film che mi ricordava me stessa qualche tempo fa. Che improvvisamente mi riportava a tutto questo a distanza di anni.
Dopo mesi e mesi di ritmi serrati, di corse, responsabilita', stanchezza, gioia, ansia, anni di ritardi, di liste di cose da fare, di serate in famiglia, di notti insonni, di visite dal pediatra, innumerevoli e infinite gite in farmacia, corsi di nuoto, lezioni di musica, arrabbiature, voci stridule, voci severe, abbracci notturni, baci sulla fronte, maestre d'asilo, invasioni di gormiti, bambole di pezza, ghiaccio e cerotti.
Dopo 4 anni da mamma, vissuti sulla pelle come un tatuaggio invisibile ma indelebile, che mi hanno cambiato per sempre la vita, ecco..mi chiedevo se sono stata coerente coi miei pensieri, se sto dando ai miei figli la vita che immaginavo per loro.
Oggi mi fermo. Finalmente.
E cerco una risposta e mi impegno ad essere una persona migliore.
Perche' ho una ragione davvero buona per farlo. La piu' importante, fra tutte.