Metamorfosi
Prima.
Sembrava brava bravissima.
Si svegliava sempre di buon umore, una caratteristica meravigliosa.
Dispensava sorrisi e carezze a tutti, perche’ era in pace col mondo.
Si addormentava in fretta, chiudendo gli occhi e stringendo le sue manine calde intorno a quelle della mamma.
Diceva le sue prime parole con un vocino cosi’ dolce da far fermare il cuore.
Si rotolava per terra felice e ballava a ritmo di musica.
Ora.
Si sveglia e volge intorno lo sguardo torvo del nonno, che la mamma conosce a menadito e si e’ ormai rassegnata a vedere allo specchio ogni volta che si guarda.
No e’ la sua parola preferita. Tutto e’ no. La vita e’ no. I baci sono no. Il pigiama e’ no. I giochi sono no. Questa notte anche il ciuccio e’ diventato no. Sopravvive solo il cibo. Quello e’ si, da quando e’ nata, e ormai si pensa restera’ l’unica eccezione.
Cerca imperterrita di dare botte a chiunque le capiti a tiro, possibilmente in viso per poi stemperare la tensione con una risatina perfida ad ogni richiamo.
L’entrata felice a scuola, un tempo momento di tenerezza e gran vanto della mamma, si e’ trasformato in una tragedia greca da cui gli attori escono profondamente provati.
La notte e’ il teatro perfetto per urlare a tutti a gran voce quanto le cose non le stiano andando bene, con un numero illimitato di no, ovvio, a rendere meglio la situazione.
La mamma.
La mamma sa.
La mamma ha imparato sulla propria pelle che esistono le fasi.
La mamma, dopo un primo momento di totale confusione, ha riesumato il grande libro di Brazelton, ha aperto il capitolo ’18 mesi’ convinta che i suoi figli siano sempre un po’ avanti e si e’ ricordata del ‘terrible two’: il secondo anno.
Che il piccolo Tom salto' a pie’ pari in quanto aveva gia’ dato con un ‘terrible one’.
La mamma ha imparato ad amare cosi’ forte, che anche i momenti piu’ bui diventano grandi esperienze di felicita’.
Adesso sta cercando le parole per spiegarlo alla diretta interessata.
Ma non sara’ una passeggiata.
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