27.3.12

Freedom

Il primo uomo della mia vita, il numero 1, il beta test, quello che per primo mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha presa in braccio e ha vissuto con me e’ tipo di un certo cipiglio.
Noto a chi lo conosce per la forza di carattere, il carisma e si, un ego grande, grosso, enorme, che in casa ci stava solo lui alla fine (e infatti ora si muove solitario in una casa di 7 piani circondata da parco e boschi.. l’ego intendo).
Bene, lui..il papa’, mio e dell’ego, oggi divenuto il nonno quasi amorevole dei miei figli (ho detto quasi!) ha lasciato una certa eredita’.

Hai voglia a fare la mamma affettuosa, a svolgere il ruolo di compagna fedele, ad impiegare una vita a sorridere e fare battute.
Quando meno te lo aspetti, il gene latente salta fuori..solitamente nel bel mezzo di una riunione con almeno 10 persone intorno..
Esce come un ruggito, digrigna i denti, quasi si mangia il malcapitato che ha avuto l’ardire di provocarlo (ho detto quasi!), tira dritto senza mezzi termini e inizia a dire tutta la verita’, nient’altro che la verita’…
Anche quella che gli altri non dicono, se non in un capannello dentro al bagno o al fondo di un corridoio. Di nascosto.

Io ci ho impiegato una vita ad addomesticarlo e a disciplinarlo quel gene, ve lo dico.
Lo curo come un bambino, lo tengo buono e lo ammansisco…ma so anche riconoscere il suo bisogno di spazio. Talvolta.
E per questo, in giornate come ieri, lo lascio volare alto e libero.