29.9.11

Cara Sbetz

Tu, che quando ti ho vista la prima volta era per farti un colloquio e ho pensato sì, con una così ci posso lavorare domani, anzi pure sto pomeriggio, dai facciamo subito!
Tu, che ti sei accollata tutto, anche quello che io ho lasciato indietro perchè la mia lista delle priorità è stata stravolta e il lavoro è diventato un problema di serie C.
Tu, che ogni sera hai un appuntamento diverso, una cena con amici, un aperitivo di gruppo, un cinema, un concerto e chissà che altro.
Tu, che ti lamenti, ti inalberi poi ti inviperisci ma in fondo c'hai un cuore d'oro.
Tu, che mi mandi SMS criptici per tenermi sempre aggiornata su quello che verrà quando rientrerò e non mi nascondi nulla. Purtroppo.
Tu, che parli di management, strategie, colleghi e non di pannolini, scuole materne, feste di compleanno, corsi di nuoto e di pittura.
Tu, che sai farmi ridere e insieme diamo il peggio ma va bene perchè è cosa buona e giusta e guai a chi osi dire di no!
Tu, che sei ancora lieve e leggera e nemmeno lo sai, beata!
Tu, che non te ne devi andare mai, perchè insieme a pochi altri sei il mio appiglio a una Laberti che altrimenti non so più dove stia.
Tu, che stasera mi porti fuori dopo secoli di tutt'altro.
Tu, che non lo sai ma io sto qui a cuocere lenticchie e a portarmi avanti con pappe da riscaldare e pigiami già pronti sul letto per ritagliarmi uno spazio di due ore che suona come la terra promessa.
Sì pensaci tu, cara Sbetz, famme sognà!