18.7.11

Sometimes

Capita di tornare a casa con una valigia piena di panni sporchi e di energie.
Per fare e disfare tutto.
Per spostare i mobili.
Per dedicarsi alle grandi pulizie.
Per rispolverare i bellissimi e pretenziosi libri di ricette.
Per bere il caffè in giardino e sentirsi leggeri e felici e finalmente sereni.
Per accovacciarsi nell'orto a raccogliere fagiolini e melanzane.

Il potere delle vacanze. Del mare. Dello iodio. Della famiglia.

Così dopo dieci silenziosi giorni in Sardegna, mi ritrovo ad ascoltare Chet Baker e Raphael Gualazzi (unico caso di italiano con cognome de noartri e nome straniero che non mi faccia pensare..'povero sfigato, ma che male gli volevano i suoi genitori?') nel bianco panna della mia casa di campagna.

Dove tutto è possibile.
Stendere sulla ringhiera delle scale.
Rotolarsi nell'erba.
Fare la doccia ogni due giorni.
Mangiare lamponi, more e ribes a metà mattina.
Dormire tutti insieme nel lettone.
Non guardarsi allo specchio.
Indossare Crocs fucsia senza il minimo ritegno.
Leggere Dostoevskij, finalmente..che mi mancava da tutta la vita.
Ingrassare senza sentirsi in colpa.
Anche.