19.7.11

L'esperimento

'Dobbiamo ridurre il lavoro in questo giardino!' ha sentenziato nonna Marù puntualmente, ad ogni principio di estate, riferendosi alla casa di campagna, dove le sue giornate sfumano infinite tra orto, giardino e frutteto.
'Assolutamente sì!' ha sempre approvato all'unanimità il resto della famiglia, reo di preferire alla manutenzione delle siepi, degli alberi di mele e delle grandi magnolie partite di tennis, lunghe giocate a golf, allevamento di pargoli, lettura di quotidiani e così via...

Quest'anno è toccato ai prati dove crescono rigogliosi gli alberi da frutta. Quest'anno non si taglia. Niente tentativi di prato all'inglese. Si lascia crescere tutto e a fine estate si chiama il vicino a fare il fieno. E vediamo come va.
'Si! Certo! Ottimo esperimento' gridolini di giubilo si sono levati dal gruppo di fancazzisti che ha così ipotecato almeno con l'immaginazione pomeriggi liberi al lago, penniche quotidiane, sedute intensive davanti al Roland Garros.

Al momento non è dato sapere se l'idea del fieno sia buona oppure no, in termini di ridimensionamento delle attività lavorative, e se verrà riproposta negli anni a venire.

Il frutteto oggi è un campo bellissimo di erba alta e di fiori bianchi, rosa e gialli. Quando ieri Tommaso l'ha visto non ha potuto trattenersi dal correre e buttarcisi dentro, ridendo forte e rotolandosi come si addice a un bambino. Poi di nuovo. Un'altra volta. E ancora.
L'ho guardato a lungo rapita.
Ho ripensato alle corse insieme alle mie cugine, al sapore salato della pelle a fine giornata, ai piedi sporchi e ai capelli sudati.
L'ho seguito e ho gridato di gioia con lui.

E mi sono detta che forse nel mondo basterebbe avere più prati.