18.1.10

Tutto secondo i piani

Il week-end e’ trascorso nella massima efficienza:
- La lista definitiva dei micro barbari con genitori e’ stata aggiornata
- I bigliettini di invito consegnati (a chi era in zona – agli altri una email o una telefonata, del resto siamo nell’era del digital media, giusto?)
- Sono state fatte le prove generali dei dolci: panna cotta con fragole, creme caramel, crumble di mele..e altre nostre vecchie conoscenze, cavalli di battaglia, diciamo!
- I panini dolci al latte sono stati ordinati
- La torta quantomeno identificata e scelta
- La tavola, se non imbandita, almeno impostata
- Le bevande sono nella dispensa
- Mancano alcune cose.. messe in lista
- La scaletta delle attivita’ delle figure coinvolte nella preparazione e’ stata stilata e gli ordini semi-impartiti
- L’influenza e’ arrivata

E su quest’ultimo punto mi permetto di dilungarmi un minuto.
Come da copione, il radar ultimo grido efficientissimo, come sempre, di non so bene quale virus ha immediatamente e inesorabilmente intercettato il piano della famiglia Brambilla Turi Van Struppi..
non avevo ancora finito il post della scorsa settimana, non era ancora partito il primo invito ufficiale che gia’ il signor Dada accusava qualche sintomo non bene identificato..e mentre mamma poi si dilungava nella sua diatriba interiore dal titolo “Chi siamo e dove stiamo andando?”, lui, piccolo, insieme a tutti i suoi minuscoli anticorpi (che io sto cercando di nutrire, allevare, crescere, educare, moltiplicare..con scarsi risultati ahime’) dichiarava guerra a non si sa bene cosa…ma guerra e’. Questo e’ certo.

Segue il tenore delle conversazioni domenicali:
“Forse e’ un dente, ha sempre le mani in bocca”
“Ieri sera gli ho fatto il bagno..non vorrei avesse preso freddo”
“L’asilo non perdona, sono bastati appena 5 giorni e siamo punto a capo”
“Ma no..io non credo sia l’asilo”
“Sbava di continuo e’ un dente, lo ha detto anche la maestra”
“Ho letto sul libro che potrebbe essere un’allergia..quando dobbiamo portarlo dall’allergologo?”
“Ma allergia a che?”
“Secondo me potrebbe essere anche l’aria di lago”
“Ma stava gia’ male a Milano”
“Allora e’ l’aria di Milano..non c’e’ niente da fare”
In sintesi…due genitori allo sbando.

Il piu’ saggio, il piu’ autarchico, il piu’ maturo dei tre non partecipa alla caccia al colpevole.
Impavido, armato di una grassa dose di ottimismo e buon umore, con tra le mani un aerosol a ultrasuoni (che era meglio l’altro!), svariate dosi di acqua fisiologica, una mamma affranta e un papa’ demoralizzato, affronta le sue piccole battaglie. Una per una.
Tanto lui lo sa:
- Che di denti ne deve ancora mettere una sfilza
- Che l’acqua del bagno era calda e lui voleva fare i tuffi insieme alle papere e ai nanetti e si stava divertendo un mondo
- Che all’asilo ci sono Ettoe, Iccaddo, Annnnina, Annisa e Matteo che non gli piace e i virus non li ha invitati nessuno
- Che sbavare e’ in generale una cosa che sporca, quindi ci piace e fa ridere
- Che le allergie non sono la prima cosa
- Che l’aria di lago e’ un’invenzione del nonno pelato
- Che a Milano c’e’ un’aria schifosa, ma chi dice di no?

Vincera’ lui. Perche’ e’ un intrepido. E’ forte. E’ felice. E’ uno che sa dare la giusta dimensione alle cose.
”Naso fatttiddio, mamma…”
“Lo so amore, mi dispiace, vieni che ti do un bacio”
“No mamma, io faccio doccia in mia casetta io e vado avorare”

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