4.4.07

Da questa mattina sono una milanese d.o.c.
O almeno aspirante tale. Ho riempito tutti i moduli forniti da una delle tante circoscrizioni dell’anagrafe. Ho fatto richiesta ufficiale.
Di lasciare il mio paesiello, tra le terrazze di viti e ciliegi sulla Serra morenica, per entrare ufficialmente a far parte della massa anestetizzata di milanesi firmati Louis Vuitton.

Credo che questa mattina avro’ bisogno di un po’ di solidarieta’ da parte di chi mi sta intorno. Perche’ non sono felice.

Mi sembra di essere stata felice tanto tempo fa. L’ultima volta.
E’ un momento buio. Di serate scure, risvegli col mal di testa. Parole dette e non pensate, parole pensate e non dette.
E’ tornato a galla tanto passato. Tutto insieme. Sto leggendo un libro che non aiuta (o forse rincara solo la dose). Tento di scappare in qualche modo.
Ma i pensieri non danno tregua. Riempirsi la vita di cose da fare serve a poco. In fondo.

Sto imparando una grande lezione e non sono abbastanza brava a parlare o a scrivere per poterla condividere.
O forse temo che non sia facile da capire. Ma la sento. Nella tensione della mia mandibola, quando mi sveglio al mattino.
Nelle lacrime che mi rigano le guance, senza preavviso. Nel nervoso che sembra infinito ma poi lascia il posto a una calma piatta, figlia di un universo che non e’ mai stato il mio.
Mi faccio domande a cui credevo di aver trovato risposte da tempo e rimetto in discussione architetture che mi sembravano posare su fondamenta infallibili.

C’e’ qualcosa che non mi torna.
C’e’ un disegno piu’ grande della mia quotidianita’ di cui mi sfuggono completamente i contorni.
Cerco di mettere a fuoco ma mi perdo costantemente. E’ come se mi ritrovassi ogni mattina in una vita diversa. Con un umore diverso. Con un tempo diverso. Anche se sempre nello stesso posto.

Partiro’ presto. Portero’ con me solo libri. L’uomo della mia vita e una macchina fotografica per immortalare il momento.
Le fotografie fanno compagnia quando non resta altro. Le terro’ in una scatola di cartone insieme a sogni che non realizzero’ piu’.

Ieri sera mi ha telefonato Cecilia. Mi ha fatto piacere sentirla.

Avrei tanta voglia di fare un bambino.

1 Comments:

Blogger margie said...

come avrei voglia di abbracciarti forte...

11:50 AM  

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