12.9.06

Le conseguenze

Al Liceo la prof.ssa Streito (che pretendeva di insegnare italiano e in realta’ mi ha fatto perdere un sacco di tempo parlando ore e ore del NULLA) mi chiamava la principessa degli schemi..
Puntualmente ad ogni tema in classe, non solo mi facevo prestare i fogli protocollo da uno qualunque dei miei compagni secchioni disadattati, ma pure mi concentravo sul titolo a tal punto da tirare fuori uno schema di sviluppo (che oggi potrei chiamare overall outline, big picture, plot approach...ma morire se mi viene in mente una definizione in italiano diversa da ‘schema’! Questo a conferma che come prof. la Streito non era certo un talento!) della cosiddetta Madonna!

Questo mi ha sempre permesso di, due punti
a) arrivare alla fine delle 2 ore con un tema sviluppato a grandi linee e mai scritto veramente
b) prendere 7 grazie alle mie ‘incredibili capacitá logiche’..’come organizzi la materia e come fai i collegamenti tu, Berti, non li fa nessuno!’..(lí avevo gia’ la stoffa della producer..e ancor di piu’ della paraculo - ma di questo devo dire che a un certo punto se ne sono accorti!)

Dal momento che grazie alla mia ormai venerabile etá, sono giunta alla conclusione che ogni gesto comporta precise conseguenze, la conseguenza di essere stata la ‘principessa degli schemi’ al Liceo Classico C. Botta è che ora mi ritrovo ad essere la ‘Regina degli elenchi’ della mia vita!

Dopo la prima settimana di lavoro, intenso puntualizzo, al ritorno dalla minuscola isola di Marettimo, di ben 150 anime compresi cani e gatti..dove ho conosciuto Pippo, Rosario, Maria 1, Maria 2, Nino e una serie di altri simpatici omini e donnine che vivono di pesca, mare, sale e sole..mi chiedo, tramite il seguente elenco:

1) Ma dove sta scritto che io debba rinunciare alla mia vita per realizzarmi professionalmente?
2) Cosa significa, in soldoni, realizzarsi professionalmente?
3) Siamo sicuri che vendere servizi, business, fuffa, ricerche, branding, co-branding sia davvero cosi’ utile e indispensabile alla societá per vivere e stare meglio?
A cui segue il sotto-elenco..le priorita’ non dovrebbero essere:
- serenitá?
- generositá/comunione/aiuto reciproco?
- amore/famiglia/figli?
- natura/viaggi/lettura/sport/cucina/vino/passioni/mondo/spazio infinito/tutto!?
- lavoro, possibilmente stimolante, utile in qualche modo alla collettivitá, appassionante?

Ma soprattutto, e’ davvero da paraculi trovarsi un impiego da 8-10-12 ore al giorno/250 giorni all’anno (seduti su una sedia di fronte ad un pc o in una sala riunioni - si ok si viaggia una volta o due al mese, ma non prendiamoci per il culo..io viaggio di brutto per passione, e da anni, e i viaggi di lavoro non sono viaggi intendiamoci! Sono solo un grande sbattimento che non ti permette di vedere un cazzo e di non assaporare una beata fava delle culture diverse e bla bla bla) per avere 30 - dico 30 - giorni completamente per se'?
Riformulo, perche’ con la parentesi non rende: vale davvero la pena di passare la vita a lavorare per un’azienda, perdendo tutto quello che di piu’ interessante il mondo ha da offrire per avere la grande liberta’ di dedicare solo e solamente e soltanto 30 giorni l’anno a cio’ che fa stare veramente bene (nel mio caso non si legga vacanza, ma: viaggi/mondo/gente/sport/amore,famiglia,amici/cibo/vino/sonno/Malea e Olivia)?

Inizio a pensare che potrei entrare nel Board of Director delle vittime del sistema. Fankulo!

(definizioni in italico, per sottolineare l’evidenza: no princess in, today)

1 Comments:

Blogger Serena Zanello said...

se avessi i soldi per sopravvivere senza lavorare anche io probabilmente mi chiederei tutte queste cose...

2:40 AM  

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